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Viaggio ad ovest sulle tracce del muro, tra natura e architettura

Viaggio ad ovest sulle tracce del muro, tra natura e architettura

Berlino raccontata in tre tappe, alla scoperta di tutto ciò che la caratterizza: storia, cultura, architettura e tradizioni. Una narrazione inedita che prosegue in questa terza tappa con un viaggio ad ovest sulle tracce del muro tra natura e architettura.

La prima tappa ci ha portati nel cuore della capitale tedesca con un itinerario tra i monumenti e le strade del quartiere Mitte. La seconda alla scoperta dell’East Side Gallery, la Berlino autentica e il museo ebraico è stata davvero una sorpresa. Se non lo hai già fatto e vuoi leggere la tappe precedenti o una sintesi di Berlino in 3 giorni clicca sull’immagine corrispondente qui sotto.

Spuntino di prima mattina al Flohmarkt

Domenica è la terza ed ultima giornata di viaggio a Berlino. Iniziamo con una passeggiata al Mauerpark, il parco del muro, nel quartiere di Prenzlauer Berg dove come ogni domenica c’è il Flohmarkt, mercatino delle pulci. Ci si trova davvero di tutto un pò: antiquariato a più non posso, food, secondhand dalle soffitte e dalle cantine più remote, artigianato e musica. La zona è davvero viva e ne abbiamo approfittato anche per una merenda di metà mattina: Currywürst e patate, lo street food tedesco per eccellenza!

Gedenkstätte Berliner Mauer: il memoriale del muro di Berlino

Sulle tracce del muro, nel vero senso della parola grazie ad una evidente lavorazione della pavimentazione, ci dirigiamo ad ovest lungo Bernauer Straße. Ci troviamo già all’interno del Gedenkstätte Berliner Mauer, il memoriale del muro di Berlino. E’ un luogo della memoria davvero significativo, che si estende per circa 1,4 chilometri lungo la fascia di confine tra est ed ovest. Tratti originari di muro si alternano a segni architettonici moderni, a terra ed in elevazione.

La storia della drammatica divisione emerge con forza nel nuovo centro documentazione con la sua torre panoramica nei pressi dell’ex-zona di sicurezza. Documenti video, fotografici e non solo raccontano la storia del muro dalla costruzione nell’agosto del 1961, all’abbattimento.

Nell’area del memoriale si trova anche la cappella della conciliazione in argilla e legno, che sostituisce quella fatta saltare nel 1985. Struggente è osservare i ritratti di coloro che morirono tentando di fuggire e leggere i racconti associati alle centinaia di circonferenze in acciaio corten, posizionate a terra. Fanno riflettere molto anche i segni a terra riportati laddove erano stati scavati dei cunicoli sotterranei per passare da una parte all’altra del muro.

La natura berlinese: il Großer Tiergarten

Trasferimento ulteriore ad ovest per raggiungere la Colonna della Vittoria, Siegessäule, alta ben 67 metri, uno dei tanti simboli della capitale tedesca. Si trova nel bel mezzo della Großer Stern, la “grande stella”, incrocio rotatorio tra cinque strade carrabili che tagliano in altrettante parti il Tiergarten, pardon Großer Tiergarten. Da una di queste strade, la Straße des 17. Juni, si è visivamente collegati alla Brandenburger Tor. Il grande parco di 210 ettari, è l’antica riserva di caccia degli Hohenzollerm (dinastia tedesca), divenuta parco paesaggistico nel 1844.

Passeggiare in questo polmone verde è davvero rilassante, e decidiamo di attraversarlo tutto in direzione est-ovest fino a raggiungere lo Zoo di Berlino. Non lo visitiamo ma è da segnalare la presenza di oltre 18 mila animali ed è tra quelli con più specie al mondo.

Gedächtniskirche: la chiesa della memoria

Tornando tra il costruito, giungiamo alla KaiserWilhelmGedächtniskirche anche chiamata chiesa della memoria. E’ caratterizzata da un campanile mutilato dai bombardamenti del 1943, unica parte rimanente del luogo di culto originario. Accanto ad esso il nuovo edificio è di stampo moderno. La notte il campanile e la navata ottagonale formano due prismi di vetro blu, illuminati dall’interno.

Triste note a margine, proprio davanti alla chiesa della memoria, nel dicembre del 2016, è avvenuto l’attentato terroristico ai mercatini di Natale: un mezzo pesante investì la folla presente. A memoria del fatto si trovano un pannello commemorativo, ed a terra, dei rivoli metallici a rappresentare il sangue versato dalle povere vittime.

Architettura: la Corbusierhaus

La giornata non è ancora finita ed il programma berlinese ha ancora da smarcare un must. Con la S-Bahn, ci spostiamo ancora una volta ad ovest e raggiungiamo l’Olympiastadion Berlin, che ha anch’esso una sua storia legata alle olimpiadi ed agli eventi sportivi. E’ stato infatti, tra le altre cose sede della finale dei mondiali di calcio del 2006 dove l’Italia vinse ai rigori contro la Francia. Ma non è questo il motivo per cui siamo giunti qui.

A pochi passi dallo stadio, c’è un’opera architettonica presente in qualsiasi manuale d’architettura. E’ l’Unité d’Habitation di Berlino, qui denominata Corbusierhaus, in quanto di questi edifici ne esistono cinque: a Marseille, Nantes, a Briey a Firminy, e appunto Berlino. E’ un complesso progetto architettonico e urbanistico progettato dall’architetto Le Corbusier.

Siamo riusciti a fare un’incursione nell’edificio per cercare di cogliere dal vivo quello che si apprende dai manuali della storia dell’architettura. Approfondiamo (prossimamente) il tema nel post dedicato e vi portiamo con noi in quella che secondo Charles-Édouard Jeanneret-Gris, il vero nome di Le Corbusier, è la sintesi dell’elaborata teoria e dei principi architettonici da lui ideati.

Grazie Berlino, grazie berlinesi!

Molto intensi e ricchi di belle scoperte i nostri tre giorni a Berlino sono volati. E’ tempo di salutare e ringraziare immensamente i nostri compagni d’avventura. Quattro passi, si fa per dire, lungo Karl-Marx-Allee per respirare gli ultimi istanti berlinesi ed acquistare qualche souvenir. E poi via, sulla S-Bahn a vedere dal finestrino la città che scorre via, come i titoli di coda di un bel film.

Grazie Berlino per la tua unicità e grazie berlinesi per la vostra apertissima cultura: ci permettete di rientrare molto più ricchi.

Per vedere le 5 architetture da non perdere a Berlino sulle immagini qui sotto! 🙂

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Berlino è più un continente che una città.
[Jean Paul]

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