Siamo in Veneto, sull’Altopiano di Asiago Sette Comuni, nel cuore di quelle che sono state rinominate le “Battaglie dei 3 Monti” per i conflitti bellici del 1917-18.
L’abitato di Sasso e la strada che si percorre in mountain bike, visti dall’alto |
Il panorama che ci si lascia alle spalle e la strada asfaltata che si percorre sia in MTB che a piedi |
L’itinerario, percorribile a piedi o in mountain bike, ha inizio infatti a Sasso di Asiago, transita sul Col d’Ecchele e raggiungeCol del Rosso. Volendo si può poi proseguire fino al terzo monte, il Valbella. Su questi monti si è combattuto sanguinosamente e le perdite di vite umane sono state notevoli (per approfondire http://bit.ly/1fR1u5P).
Lasciando la macchina a Sasso di Asiago, il percorso mountain bike segue la strada in dolce ascesa dapprima asfaltata e negli ultimi due/tre chilometri, bianca, mentre per chi va a piedi dalla Chiesa del paese si inizia l’escursione passando su una stretta scalinata tra un gruppo di case per poi continuare sulla strada asfaltata per circa due chilometri.
Uno dei bellissimi quadri che l’escursione offre |
Sulla strada transitano veicoli a motore ma il traffico è minimo e non vi sono particolari pericoli. Consigliamo invece di guardarsi attorno e godere del panorama che ci si lascia alle spalle ed i colori che specie in primavera il bosco assume accompagnati poi dai variopinti colori delle case fanno sì che ai propri occhi si immedesimi un bellissimo quadro.
Via via che si sale di quota si riescono a scorgere anche i paesi di Stoccareddo (in comune di Gallio) e Foza.
Monumento a Roberto Sarfatti (Arch. G. Terragni – 1935) |
Raggiunto il bivio per il Col d’Ecchele è possibile scegliere se raggiungerlo e fare visita al monumento a Roberto Sarfatti o proseguire in direzione della meta. Una piccola deviazione di circa 200 metri noi la consigliamo in modo da poter rendere omaggio al citato volontario diciasettenne, caporale del battaglione alpino Monte Baldo caduto nell’attacco del 28 gennaio 1918 sul Col d’Ecchele, su cui è stato eretto ad opera dell’Architetto italiano Giuseppe Terragni un monumento nel 1935. Collocati nei pressi del monumento, alcuni pannelli raccontano le fasi salienti della Battaglia dei 3 Monti.
Il percorso sterrato, quello lungo |
Un altro bellissimo quadro regalatoci da questa escursione |
Si torna quindi indietro di 200 metri circa, dove si era lasciato il percorso e si prosegue, a scelta, sul sentiero Cai che si arrampica dal tornante dritto, sulla destra raggiungendo il tornante soprastante attraverso i prati o sulla strada asfaltata. Al successivo tornante è nuovamente possibile effettuare la medesima scelta con la differenza che la strada asfaltata diventa poco più avanti bianca ed allunga notevolmente il percorso abbracciando tutto il versante del Col del Rosso fino alla cava estrattiva a sud per poi riprendere la direzione della vetta con un tornante verso destra (nord), ed uno verso sinistra incrociando quindi il ripido sentiero Cai che transita quasi sulla massima pendenza attraverso i prati.
La vetta del monte è vicina e si scorgono sempre meglio i piloni degli impianti di risalita che salgono dall’altro versante oltre che le antenne-ripetitori che si vedono fin da Sasso.
Il panorama dalla cima di Col del Rosso, guardando il Monte Verena sullo sfondo e il Monte Valbella a sinistra |
Ed eccoci sulla cima: dando le spalle a Sasso davanti poco a sinistra il Monte Valbella, sullo sfondo il Monte Verena, sulla destra l’abitato di Gallio. Alla nostra sinistra (fuori campo nella foto) è ben visibile Cima Ekar con la luccicante cupola dell’Osservatorio Astronomico.
Il masso in granito sardo per ricordare la riconquista del Col del Rosso |
Nei pressi della vetta è presente un masso con una targa della Sezione Fanti Altopiano 7 Comuni, che recita “Il 28 Gennaio 1918 nel corso della Battaglia dei 3 Monti i fanti della Brigata Sassari riconquistarono il Col del Rosso. Era la prima vittoriosa offensiva italiana dopo Caporetto. Ricordiamo su granito sardo, la grande brigata con il suo motto Forza Paris.”
Da qui si può proseguire per molte altre destinazioni, prima su tutte il Monte Valbella, ma si può anche percorrere, ad esempio il sentiero Melago. Una bacheca illustrativa vicino al masso di cui sopra ne illustra alcune possibilità.
Riflessi tra Terra e Cielo a Col del Rosso |
Come tempi di percorrenza il tratto Sasso-Col del Rosso a piedi richiede da un’ora a due ore e mezza in base alla scelta del percorso ed al proprio passo.
L’itinerario è adatto a tutti, specie il percorso lungo che ha pendenze modeste. Il dislivello è di circa 340 metri. Lo consigliamo in modo particolare a famiglie per trascorrere mezza giornata all’aria aperta, a contatto con la natura.
Riflessi a Col del Rosso all’arrivo degli impianti di risalita |
Buona escursione a tutti voi e..buon divertimento! Fateci sapere nei commenti se vi sarà piaciuta! 🙂
[Escursione effettuata il 4 Maggio 2014]